L'invecchiamento
cutaneo è un processo inevitabile, ma oggigiorno nel mondo in cui
viviamo, l'evoluzione permette quasi di negare questo processo.
L’invecchiamento della pelle è un fenomeno biologico ineluttabile;
i tempi e le modalità dell'invecchiamento cutaneo sono influenzati
dal patrimonio genetico.
L'avanzare
dell'età comporta modificazioni a tutte le componenti dell’apparato
tegumentario. Già al termine della crescita, la pelle comincia ad
invecchiare in relazione all'età ed alle caratteristiche
individuali. Nella pelle matura si possono formare degli aggregati di
melanociti molto attivi, con conseguente comparsa di lentigo solari
(macchie cutanee nelle zone esposte ai raggi UV) ed aumentato rischio
di melanomi. Il numero e l'attività dei fibroblasti (cellule del
derma deputate alla produzione di collagene) si riduce
progressivamente. Per questo motivo il derma si assottiglia, la pelle
diventa meno turgida e compaiono le rughe. Parallelamente, la
capacità della pelle di auto-ripararsi diminuisce e, per quanto
detto finora, si ha una maggiore suscettibilità, non solo ai tumori
cutanei, ma anche alle infezioni. Inoltre si riduce l'attività delle
ghiandole cutanee ed a causa della ridotta produzione di sebo la
pelle è più secca, quindi meno protetta e si desquama con maggiore
facilità. Nell'anziano si ha anche una ridotta secrezione del
ghiandole apocrine (si altera l'odore della pelle) e sudoripare.
Quest'ultimo punto, associato ad una diminuzione del flusso sanguigno
nel derma, provoca una minore capacità di disperdere il calore in
eccesso. Anche per questo motivo gli anziani si difendono in modo
meno efficace.
Nessun commento:
Posta un commento